La vita quotidiana a Firenze ai tempi di Lorenzo il Magnifico
Lorenzo il Magnifico è diventato una figura mitica, circondata dal fascino incomparabile delle bellezze artistiche da lui promosse nella Firenze rinascimentale. Protettore di artisti, letterati e filosofi come Michelangelo Buonarroti, Angelo Poliziano, Pico della Mirandola (a loro volta nomi leggendari nei rispettivi campi), poeta egli stesso, ha legato la sua vicenda umana e politica all'epoca più prestigiosa della già prestigiosa storia di Firenze. Ma gli eccezionali splendori di una civiltà che ha arricchito il mondo di capolavori assoluti non devono e non possono farci dimenticare le ombre della politica di Lorenzo il Magnifico, che fondeva in maniera singolare autoritarismo e liberalismo nella sua condotta (Guicciardini ebbe a dire che Lorenzo fu "il più amabile dei tiranni") e trattava gli affari della città come quelli della sua famiglia. Pierre Antonetti, appassionato studioso della storia di Firenze, autore di un'apprezzatissima "Vita quotidiana a Firenze ai tempi di Dante", ci racconta quale era la vita di questa città, organizzata attorno a una stretta difesa degli interessi di una classe di commercianti e banchieri che, dopo aver regolato i conti con l'aristocrazia, si premura di creare delle istituzioni che perpetueranno il loro potere. All'interno di questa classe di banchieri e commercianti, la famiglia Medici riesce ad alzarsi sopra tutte le altre famiglie che vengono indebolite e impoverite con la legge e con il fsco. Tra le pagine più belle la vivace descrizione delle botteghe artigiane e degli studi degli artisti, che dimostra come a quei tempi fra artista e artigiano non ci fosse la divisione propria della mentalità romantica.
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