Fuga dai Piombi. Il duello
"La fuga dai Piombi" e "Il duello" - due romanzi autobiografici qui per la prima volta riuniti - sono quanto di meglio il grande avventuriero Casanova ci abbia dato come prima e straordinaria immagine di se stesso, raccontando due episodi salienti della sua vita con molto anticipo rispetto alla composizione del suo capolavoro, i "Mémoires". Anteriore nella stesura il secondo, che l'autore pubblicò in italiano nel 1779, in un periodo di mortificante oscurità seguito al suo rientro in patria dopo diciotto anni di esilio. Il duello di cui si narra, con intenti palesi di autoglorificazione, è quello con il conte Braniscki, alto esponente della nobiltà polacca, sfidato per vendicare un insulto alla Repubblica veneta. L'impresa (se pure non fu solo una questione d'onore, come qui si vuol fare apparire) ebbe vasta eco sulle gazzette di tutta Europa e costò a Casanova il bando dalla Polonia.L'altro racconto, composto nel 1787, riguarda invece un leggendario episodio della sua giovinezza: la fuga dai Piombi, il carcere più tetro e inviolabile di Venezia, avvenuta il 1° novembre 1756, dopo quindici mesi di orribile prigionia. L'evasione, ingegnosamente preparata e abilmente eseguita, fu una perfetta avventura da romanzo (anche se - molti - e il Foscolo fra i primi - le diedero scarso credito) e insieme l'inizio di un mito, che Casanova alimentò per il resto della sua turbinosa esistenza.Insuperabile storico di se stesso ("Degna o indegna" egli scrisse "la mia vita è la mia materia e la mia materia la mia vita") egli fu un abilissimo narratore, capace di tingere coi colori della fantasia i dati di una realtà sempre meticolosamente registrati. La sua pagina rapida e vivace, geniale intarsio di racconto e di intima riflessione, coinvolge il lettore in un clima di attesa e di suspense, comunicandogli l'emozione di una esuberante vitalità, segnata dall'audacia di un eroe in perpetua sfida con la fortuna.
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