I racconti di Sebastopoli

"Pubblicati a partire dal 1855, i ""Racconti di Sebastopoli"" furono accolti dal pubblico con straordinaria emozione: e non solo per l'autenticità del talento artistico che in essi si rivelava, ma per la scottante problematica morale che ne emergeva, coinvolgendo la riflessione collettiva. La guerra di Crimea, che aveva visto contrapposte alla Russia, in difesa dell'impero Ottomano, le forze della Francia e dell'Inghilterra, si era da poco conclusa con la disfatta dell'esercito zarista. Gli storici ne avrebbero parlato come della prima guerra europea combattuta per l'egemonia sugli Stretti. Ma il popolo russo l'aveva vissuta con patriottico fervore. Il giovane Tolstoj, presente come volontario a Sebastopoli, era stato testimone e partecipe di molti atti di eroismo; ma l'esperienza della vita militare gli si era anche rivelata nella sua tragica quotidianità di sofferenze e di fatica. Gli episodi e i personaggi ch'egli descrive, con la naturale freschezza di uno stile limpido e sobrio, evocano le fasi di una drammatica epopea, indagata, al di là di ogni drammatica mitizzazione, nella sua disincantata realtà. I problemi legati alle operazioni belliche, la dedizione silenziosa di anonimi soldati, le vanità, piccole e grandi, degli ufficiali, i loro sogni, le loro ambizioni, il loro coraggio tessono la trama di una narrazione che dal particolare psicologico e ambientale incessantemente riconduce a quella che si disvela come la tematica profonda dell'opera: il riconoscimento della follia della guerra, il confronto degli uomini con il dolore, le mutilazioni, la morte. Agevoli e vivaci come un reportage giornalistico, ma pieni di impegno e di verità umana, i racconti conducono il lettore all'interno di una memorabile vicenda storica, e indicano l'avvio di quel processo spirituale che farà di Tolstoj l'apostolo appassionato della non violenza e della solidarietà tra gli uomini."