Lettera di Lord Chandos. Testo tedesco a fronte
La Vienna 'fin-de-siecle' offre uno spettacolo davvero straordinario: all'ombra della declinante monarchia asburgica, vivono e lavorano i più opposti talenti, le personalità più contrastanti, da Johann Strauss e Lehar a Freud, Schonberg, Musil. Sotto la maschera frivola dell'operetta, comunque, i segni della fine e della decadenza non sono meno lancinanti che nelle sinfonie di Mahler o nelle poesie di Rilke. Hofmannsthal, a diciassette anni, s'impose a questa ricchissima società letteraria e culturale e divenne ben presto la voce più alta del decadentismo austriaco, alimentato in lui, oltre che dal particolare momento storico, dalla raffinatezza estenuata delle sue aristocratiche tradizioni familiari. La "Lettera di Lord Chandos" (1902) è la testimonianza di una crisi profonda, in cui l'autore, nelle vesti di un immaginario lord e scrittore inglese, confessa e analizza la propria incapacità di dominare il pensiero e il linguaggio, di arginare la frantumazione del soggetto quale principio ordinatore della realtà interiore ed esteriore: problema cruciale e irrisolto di tutta la letteratura del Novecento europeo.
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