Ho voluto la bicicletta. Come il ciclismo mi ha insegnato a vivere

Ho voluto la bicicletta. Come il ciclismo mi ha insegnato a vivere

Come una tappa di montagna, ogni percorso di vita è un alternarsi di salite e discese, momenti durissimi e poi sollievo, castigo e misericordia. Il ciclismo è del resto un poderoso esercizio del corpo che, oltre alla forza muscolare, necessita di formidabili energie mentali.In questo libro Davide Cassani parte dal punto più amaro della propria lunga carriera – quando, appena esautorato dal ruolo di ct della Nazionale, si trovò da solo sul divano di casa a gioire per la conquista dell'oro nella gara su pista a Tokyo 2021 – per scandagliare, a una a una, tutte le risorse interiori che la bicicletta, sempre fortemente "voluta", gli ha permesso di sviluppare negli anni. L'ingrediente di base è la passione, sbocciata già nel '68, quando il babbo lo portò a vedere Gimondi al Mondiale. Ma non basta. Poi occorre decidere chi sei («gregario, lo avevo capito quasi subito»), saper scegliere gli obiettivi (vedi Nibali nel 2016: Giro, Tour o Olimpiade?) e soprattutto imparare a rialzarsi anche dopo le peggiori cadute, come quella di Bettiol a Tokyo. Per farlo servono sia fiducia all'interno della squadra (Martini ne aveva in Cassani, come Cassani in Trentin), sia tante altre doti individuali: lucidità, senso della sfida, studio. E poi la spinta (forse) maggiore viene dall'attitudine a sorprendere tutti come Colbrelli alla Roubaix, ad azzerare per cominciare una nuova vita. Cassani, di vite, ne ha già vissute almeno tre: corridore, commentatore, ct. E non stupisce che si stia profilando la quarta...
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