Cacciatore raccoglitore genitore. Perché l'uomo primitivo cresceva bambini felici e collaborativi?
Cacciatore raccoglitore genitore ha già scalato le classifiche del «New York Times» ed è destinato a cambiare per sempre il nostro modo di essere genitori.Un attimo prima di impazzire dietro gli infiniti capricci di Rosy, la sua bimba di tre anni, Michaeleen Doucleef ha un’idea tanto estrema quanto provvidenziale: partire con la piccola e andare a studiare da vicino tre delle più antiche e nobili culture del mondo. Inizia così un viaggio che le porterà dallo Yucatán (dove ancora sopravvive la popolazione maya) oltre il Circolo polare artico per incontrare gli inuit, fino in Tanzania, culla della civiltà hadza. I risultati di questi incontri? Saranno tanto sorprendenti quanto straordinari: madre e figlia scopriranno che in queste società di cacciatori raccoglitori i genitori costruiscono un rapporto con i bambini molto diverso da quello che si promuove in Occidente, un rapporto basato sulla collaborazione anziché sul conflitto, sulla fiducia anziché sulla paura. In particolare vedranno come i genitori maya siano maestri nel crescere bambini collaborativi, che vengono inclusi da subito nella comunità svolgendo piccoli compiti che li responsabilizzano e sviluppano il loro senso di appartenenza; che nessuno come i genitori inuit è in grado di insegnare l’intelligenza emotiva, specie quando si tratta di controllo della rabbia e rispetto per gli altri; che le mamme e i papà hadza sono i massimi esperti mondiali nel crescere figli autonomi e sicuri di sé, lontani dallo stress e dalle ansie che affliggono spesso i bimbi occidentali.Michaeleen Doucleef ha raccolto tutte le sue esperienze di viaggio, tutte le tecniche apprese sul campo, tutti i confronti che ha avuto con antropologi, neuroscienziati e sociologi, in un saggio tanto ricco nei contenuti quanto brillante nell’esposizione.
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