Il giardino dei ciliegi
Nel "Giardino dei ciliegi" (1904) Cechov tocca quel vertice di perfezione e di levità che, all'incirca in quello stesso periodo, aveva raggiunto nella narrativa [...]. Il nuovo tipo di lettura teatrale che una simile opera richiede fu capito da Mejerchol'd che, in una lettera a Cechov dell'8 maggio 1904, scriveva: "La sua commedia è astratta come una sinfonia di Cajkovskij. E il regista deve coglierla prima di tutto con l'udito". E' quindi una semplificazione, anzi un tradimento leggere e rappresentare "Il giardino dei ciliegi" in chiave sociologica, come si fece per un certo tempo... - Vittorio Strada
Momentaneamente non ordinabile