Tutti i racconti. Una scommessa
Gli anni tra il 1887 e il 1893, cui appartengono le novelle di questo volume, sono per Cechov un periodo di cupo pessimismo, di doloroso ripiegamento su se stesso, e anche di raffinamento interiore: vi contribuiscono certo le sue vicende personali, il primo insorgere della malattia contro cui lotterà fino alla fine, ma soprattutto il clima irrespirabile creatosi in Russia con l'avvento al trono di Alessandro III, che sembra segnare il fallimento di tutti gli ideli e le aspirazioni liberali. Uno stato d'animo di profondo, angoscioso malessere, di tormentosa impotenza, che nessuna catarsi interviene a risolvere, pervade i due bellissimi racconti "L'onomastico" e "Una contrarietà", mentre "Una scommessa", su un piano di minore felicità artistica, è come il manifesto programmatico di questo pessimismo: "Voi siete impazziti e non seguite la giusta via. La menzogna la prendete per verità e la deformità per bellezza..."
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