La morte di Ivan Il'ic
Il grafico della malattia minuziosamente descritta guizza come un ago da sismografo, con illusioni di miglioramenti subito spazzate via, senso di vanità dei rimedi, insorgenza di acuminate fitte, disgustosi sapori, coscienza del decadimento. Un grafico sotteso dell'invidia dei sani che non sopportano i malati. Per la nausea e l'indifferenza degli altri verso l'infermo cresce sino allo spasimo la singolarità della morte. Angelo Maria Ripellino
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