Siamo gli ultimi poeti del mare

Siamo gli ultimi poeti del mare

Violet, sedici anni, è una naufraga erede di naufraghi. La storia della sua famiglia nasce dall'avventura in mare della bisnonna Fidelia, sopravvissuta all'affondamento di una nave e fondatrice della cittadina di Lyric. Ed è proprio lì, nel Maine, che Violet arriva per passare l'estate, non tanto in vacanza, quanto in punizione. Il suo naufragio personale si chiama vita sfrenata, fatta di flirt, promiscuità sessuale e alcol. Nella casa dei nonni vive da solo lo strambo zio Toby, pasticcere e appassionato di puzzle. In realtà è tutta la famiglia di Violet a non funzionare più: il fratello Sam è ricoverato in una clinica psichiatrica e i genitori cominciano una terapia di coppia. A Lyric, Violet si vede costretta a lavorare all'acquario, che comprende una sezione dedicata proprio alla bisnonna. Non che quel luogo la entusiasmi, ma il primo incontro è decisivo: Orion è un bellissimo "dio delle sopracciglia", tatuato e ambientalista. Come non subire il suo fascino? È innamorato di Liv, la sorella del suo migliore amico morto in un incidente, che è brillante, curiosa e indefessa ricercatrice della storia di Lyric. All'inizio è su questo terreno d'intesa che Violet e Liv si incontrano, alla ricerca delle proprie origini. Violet e suo fratello, infatti, hanno sempre sognato di ritrovare il relitto della nave su cui viaggiava la bisnonna. I misteri di Fidelia sono ancora tanti, a cominciare dal motivo per cui si vestiva da uomo, e Violet è decisa a scoprirli. Frugare nel passato diventa così frugare in se stessa, per salvarsi infine dal proprio naufragio. Tra i nuovi amici non le sembra più impossibile capire cosa vuole, e forse alla fine potrà anche arrivare l'amore.
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