Il silenzio delle pietre
Un romanzo in cui Andreoli ci racconta il profondo disagio del nostro tempo, seguendo le tracce di un protagonista dai tratti autobiografici, ma in cui ognuno si può riconoscere. «Andreoli ha raccolto in un libro straordinario tutte le paure del presente» - Il Giorno Anno 2028. Le città sono diventate luoghi affollati, in cui orde di persone cercano uno spazio rubandolo agli altri. All'uomo moderno sembra non essere rimasta alcuna libertà se non la fuga dalla metropoli. Ed è quello che, nell'ultimo romanzo di Vittorino Andreoli, fa il protagonista, un uomo senza nome terrorizzato dall'idea di abbandonare le mura della propria casa e che alla fine, sopraffatto dall'insofferenza per l'umanità che lo circonda, decide di fuggire, da tutto e da tutti. Sceglie di ritirarsi in una casa isolata, con un meraviglioso affaccio sull'oceano, in Scozia. Qui, fra il silenzio delle pietre e la sola compagnia degli uccelli marini, aiutato dalla quiete e dalla bellezza delle Highlands, riflette sulle contraddizioni del suo tempo, sui motivi che l'hanno spinto a cercare la solitudine. Ma anche in questo luogo di pace torna a farsi sentire il pensiero della città : può esistere uno spiraglio di luce e di speranza sui mali della metropoli? La fuga da tutto è davvero l'unica soluzione? Si può vivere per sempre da soli?
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