Flatlandia
Jeu d'esprit e satira sociale, allegoria pedagogica e racconto di fantascienza, Flatlandia è un classico senza tempo, che unisce in modo sorprendente matematica e letteratura, e ci spinge a guardare oltre le nostre "dimensioni" e i nostri confini, per mettere da parte i preconcetti e viaggiare lontano con l'immaginazione. «Una vera e propria miniera fantamatematica che non accenna a esaurirsi, e che riserverà ancora altre piacevoli sorprese» – Piergiorgio Odifreddi Flatlandia tutto ha due dimensioni: gli abitanti sono figure geometriche piane, l'alto e il basso non esistono, i tetti sono a nord e i pavimenti a sud. La società è organizzata in una rigida gerarchia che va dai Triangoli Isosceli alla perfezione dei Cerchi. Ci si riconosce "tastandosi", o intuendo il numero dei lati dal modo in cui sfumano nel Nebbione. C'è stato una volta il colore, ma è stato bandito per riportare tutto all'ordine e alla regolarità. Impossibile immaginare l'esistenza di altri universi. Fino a quando il narratore, un Quadrato, incontra una Sfera che lo trasporta a Spacelandia, un mondo a tre dimensioni, fatto di solidi, di altezze e di profondità. Che possa dunque esistere anche un mondo a quattro dimensioni?