Il nemico
La fattoria sorge in mezzo al niente. Intorno, solo campi di colza geneticamente modificata. È lì che vivono Hen e Junior, sposati da cinque anni, in una bolla di solitudine e quiete che a loro sembra perfetta e inscalfibile. Una sera, due fari verdi illuminano il vialetto e dalla macchina che si ferma davanti a casa scende un uomo in completo scuro, con una ventiquattrore in mano. Dice di chiamarsi Terrance e di lavorare per una società collegata al governo, e che Junior è stato preselezionato per un viaggio interspaziale che lo terrà lontano per molto tempo, forse anni. È un’opportunità straordinaria, aggiunge, che non ammette rifiuti; e Hen non deve preoccuparsi perché non rimarrà sola neanche un secondo. Il governo ha già predisposto un piano per prendersi cura di lei durante l’assenza del marito: Junior verrà sostituito da un rimpiazzo, un duplicato biomeccanico estremamente sofisticato identico a lui in tutto e per tutto. La data prevista per l’inizio della missione si avvicina e nel frattempo Terrance si insedia a casa loro per prepararli ad affrontare al meglio quell’imminente, formidabile cambiamento. Ma la sua presenza è parassitaria, un’interferenza inimmaginabile e definitiva che a poco a poco striscia nel tessuto della loro normalità, intrappolando Hen e Junior in un incubo soffocante che cancella il confine tra realtà e apparenza; tra l’inizio e la fine di ogni storia. Iain Reid usa la vita matrimoniale e l’invadenza della tecnologia per smascherare la solitudine e i fraintendimenti che minano la stabilità dei rapporti.