Lo spirito delle leggi
Montaigne aveva parlato dell'uomo come di un essere "ondoyant et divers". Montesquieu vi vedrà un essere flessibile, che si piega nella società ai pensieri e alle impressioni degli altri. Montaigne aveva visto nella "coutume" la bevanda di Circe, che diversifica la nostra natura e dà la forma alla nostra vita: solo fondamento di molte cose. Montesquieu affermava che le leggi devono essere talmente proprie al popolo per il quale furono fatte che solo per un rarissimo caso le leggi di una nazione possano convenire a un'altra.Esse devono essere relative al fisico del Paese, al clima; alla qualità del terreno, alla sua situazione e alla sua estensione; al genere di vita dei popoli: contadini, cacciatori o pastori. Devono riferirsi al grado di libertà che la costituzione può permettere; alla religione degli abitanti, alle loro ricchezze, al loro numero, al loro commercio, al loro modo di essere. Infine, le leggi debbono avere dei rapporti tra di loro: con la loro origine, con il fine che persegue il legislatore, con l'ordine delle cose su cui esse sono fondate. (dall'introduzione di Giovanni Macchia)