Ritorno alla base
Dei due anni di prigionia, Guareschi aveva conservato e riportato in Italia le numerosissime pagine scritte per rendere meno duro a se stesso e ai suoi compagni di sventura il periodo dell'internamento. Nel 1945 pubblicò parte di queste pagine ne "La favola di Natale" e nel 1949 nel "Diario clandestino". Nel 1957 tornò nei Lager in cui era stato internato, per ritrovare le speranze e i sogni del Giovannino di allora, quel Giovannino che - come ancora dichiara - fra i reticolati ci stava meravigliosamente bene... "perché ebbi subito la fortuna di incontrare nel Lager il tipo più simpatico e interessante del mondo. [...] Incontrai, insomma, me stesso e là imparai a stimarmi e a volermi bene". Questo volume è la storia del suo 'ritorno'.
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