L'eremita. Un pendant a «I dolori di Werther». Testo tedesco a fronte
Contemporaneo di Goethe e Schiller, Jakob Michael Reinhold Lenz (1751-1792) deve la sua fama più all'attività di drammaturgo che a quella di narratore. Considerato dai suoi contemporanei come la 'scimmia' dell'autore del "Werther" e come una 'meteora fugace' scomparsa all'improvviso dall'orizzonte della letteratura tedesca, Lenz è stato di recente rivalutato dalla critica per le sue prose. I tre scritti qui proposti ("Il Diario", "La Conversione morale di un poeta e "L'eremita") sono narrazioni autobiografiche che, senza cesure e tagli netti, trapassano l'una nell'altra, in un graduale dipanarsi di storia da storia: la relazione con Cleophe/Araminta nel "Diario" s'intreccia nella "Conversione" con la conoscenza e l'impossibile amore per Cornelia; ma già nella coscienza di questa irrealizzabile passione si insinua il preannuncio di una terza vicenda amorosa, quella con la contessa Stella, che costituirà il centro di aggregazione dell'Eremita, un vero pendant al celebre romanzo goethiano. La materia autobiografica, però, è solo il punto di partenza di una consapevole elaborazione letteraria a cui si unisce un forte intento etico-pedagogico; attento alle condizioni sociali e psicologiche dell'uomo all'inizio dell'età moderna, Lenz nei tre testi affronta temi attuali come quello della sessualità, strettamente intrecciato con le restrizioni imposte dall'etica corrente e dalla rigida struttura di classe del tempo e con il discorso dell'educazione. Il tutto con un sapiente gioco di rinvii letterari da Terenzio a Petrarca a Goethe e con una prosa caratterizzata da disarmonie, pause e discontinuità formali. Virginia Verrienti insegna lingua e letteratura tedesca presso l'Università La Sapienza di Roma. Si è occupata, tra l'altro, di autori della prima metà dell'Ottocento e di alcune correnti letterarie dei Novecento.
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