Le prime comunità cristiane
Raramente uno storico si è interrogato sulla vita quotidiana delle prime generazioni cristiane. Dove e come vivevano? Quali attività esercitavano? Come viaggiavano? Chi portava la buona novella di città in città, dall'Oriente alle rive del Rodano e del Reno? Quali furono i metodi di apostolato, i motivi delle conversioni, i ceti sociali evangelizzati? Spesso si parla del digiuno senza conoscere l'ora dei pasti, si scrive sull'agape senza aver presente il contesto sociale, senza inserire le nuove istituzioni nella vita di tutti i giorni. L'ospitalità, tanto raccomandata nell'antichità cristiana, si spiega meglio quando si scoprono i sistemi di viaggio, la condizione delle locande. Da uno spaccato delle comunità più note si viene a conoscenza che esse sono a un tempo diverse e unite, composte da ricchi e poveri, da filosofi e analfabeti, legate da un clima di fratellanza realmente vissuta. Vi si scoprono uomini e donne, religiosi e laici, frementi di vita, talvolta di passione, sempre di generosità, al ritmo dei giorni, delle settimane e dell'esistenza.
Momentaneamente non ordinabile