Piccolo mondo antico
La prima immagine di "Piccolo mondo antico" è il lago di Lugano battuto da "una 'breva' fredda, infuriata di voler cacciar le nubi grigie, pesanti sui cucuzzoli scuri delle montagne". Il lago è certamente, nel bene e nel male, uno dei protagonisti del romanzo e quella sua furia iniziale può preludere alla tragedia che colpirà i personaggi principali della storia. Del resto un lago è quasi sempre sullo sfondo delle vicende narrate dal Fogazzaro, da "Malombra" a "Leila". "Piccolo mondo antico" è privo di quegli elementi stregati che avvicinano le opere precedenti a certi romanzi e racconti della Scapigliatura lombarda. Dell'eredità scapigliata accoglie, se mai, e solo in parte la rappresentazione di una "faccetta del poliedro provinciale", animata da argute "figurine", che è propria della Scapigliatura, soprattutto piemontese, dove più si anticipano le tendenze veriste. Non c'è in "Piccolo mondo antico" il netto distacco che è evidente tra i protagonisti di altri romanzi e i personaggi minori, ma si avverte una distinzione nell'alternarsi di capitoli affollati di figure e quelli in cui campeggiano Franco o Luisa. Un motivo nuovo rispetto alle prime opere narrative, dove si rileva il contrasto tra le alte idealità e "le tempeste furiose dei sensi", è il dubbio che si è già insinuato nella fede del credente. Nel dissidio tra Franco e Luisa, l'autore, nonostante le intenzioni, è portato dalle ragioni del cuore molto più vicino a Luisa, donna vera, di un sentimento religioso quasi protestante. "Piccolo mondo antico" è l'opera più omogenea del Fogazzaro, per il quadro di insieme, per il rapporto armonico fra un uomo umano e elementi di natura, fra lingua e dialetto.
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