Malombra
Pubblicato nel 1881 (l'anno stesso dei Malavoglia) "Malombra" costituisce, nella nostra letteratura, la proposta più valida e suggestiva di romanzo 'nero'. Nella storia della bellissima Marina di Malombra, spinta al delitto dalla convinzione di rivivere il dramma di una misteriosa antenata, si ritrovano tutti gli ingredienti canonici della narrativa gotica e dell'orrore: i castelli brumosi, le atmosfere funeree, gli indizi sottili e conturbanti, i sogni, le allucinazioni, i deliri. Ma la sostanza del racconto non si esaurisce nel gusto della suspence. Accanto al pittoresco ambientale, a una quotidianità affettuosamente rappresentata vi si coglie la ricerca inquieta e scavante delle realtà segrete dell'inconscio, di quelle zone oscure dell'anima che le nuove scienze della psicologia e dell'occulto venivano rivelando alla cultura di fine Ottocento. In "Malombra", la realtà esterna si incontra e si confonde con quella interiore. E il fascino del romanzo non è solo nella presenza di una femminilità fragile e fatale, quale poteva concepirla la fantasia di fin de siècle, ma nel soffio di abbandono e di mistero che pervade i personaggi e le cose, effondendosi dalle cadenze di una prosa di suggestiva musicalità.
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