Vita di un perdigiorno. Testo tedesco a fronte
Scritta nel 1826, quando Eichendorff - perduto per sempre l'avito castello di Lubowitz, regno incantato della sua infanzia - è costretto a un deprimente impiego governativo, la novella "Vita di un perdigiorno" è l'ultima fiaba in un mondo che di fiabe non vuol più saperne; un sogno lieve e dorato che alla fine scoppia come una bolla di sapone e riconduce il perdigiorno, dopo tante fantastiche avventure e vagabondaggi, alla realtà che duramente preme intorno, la realtà sociale e politica uscita dalla Rivoluzione francese che vede il tramonto del feudalesimo, l'ascesa della borghesia arricchita, l'urbanesimo, l'industrializzazione. Una realtà in cui l'aristocratico Eichendorff non può riconoscersi: nello spazio sospeso della "Vita di un perdigiorno" egli difende contro l'alienazione la libertà semplice e lieta del cuore, mirabilmente espressa nei Lieder, fra i più belli della letteratura tedesca, che adornano la novella. Aggiungendo musica a musica, Schumann ha tradotto in note il primo, con il titolo "Der frohe Wandersmann" (Il viandante felice).Edizione con testo a fronte.
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