Venezia nel secolo di Tiziano
Nato (probabilmente) nel 1490, morto nella pestilenza del 1576, Tiziano, senza dubbio il più celebre e, in vita, il più ammirato dei pittori veneziani, domina e impersona il secolo più splendido della lunga stagione della grandezza di Venezia.Indipendente da secoli, potente e ricchissima per i fiorenti traffici marittimi in Oriente e Occidente, la Serenissima suscita invidie e odii feroci che quasi la travolgono nei primi del Cinquecento, quando tutti i sovrani d'Europa si coalizzano per la sua distruzione. Ma vince, sopravvive, e conosce un secolo di ineguagliato splendore, oggetto di ammirata meraviglia per coloro che avrebbero voluto annientarla. La vita veneziana dalla fine del Quattrocento alla fine del Cinquecento è quella di una metropoli: la terza città d'Europa quanto a popolazione ma la prima per vivacità cosmopolita di traffici, di divertimenti, di avventure intellettuali, di creatività artistica, di libertà di costumi dalle connotazioni irripetibili, come la passione per lo spettacolo che pervade ogni manifestazione della vita privata, pubblica e religiosa dando vita a straordinarie coreografie quotidiane, come l'originalità di una costituzione minuziosamente articolata in una miriade di giurisdizioni, di uffici, di assemblee, eppure funzionante con successo.
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