Antigone-Edipo re-Edipo a Colono
Composte da Sofocle nella seconda metà del V secolo a.C., in un arco di tempo che vide l'apogeo e l'incipiente declino della potenza ateniese, le tragedie del ciclo tebano hanno come tema di fondo quello del rovesciamento delle sorti, misterioso e ineluttabile principio della vita cosmica. Edipo, protagonista nobile e orgoglioso, è costretto dagli eventi della sorte a misurarsi con il proprio passato perchè riconosca la fallacia di tutti i suoi atti, fatalmente diretti a compiere una trama di crimini e di sventure. Uccisore inconsapevole del padre, marito incolpevole della madre, sperimenta nello strazio della rovina tutta la precarietà della condizione umana, soggetta alla forza di un ordine inconoscibile e immutabile. Alla tragica esemplarità della sua figura, oggetto nei secoli di appassionate interpretazioni, si affianca, per intensità poetica, quella della figlia Antigone, compagna pietosa del suo dolore fino alla morte. Evocatrice dei terrori ancestrali del parricidio e dell'incesto, la saga di Edipo costituisce una delle più alte e dolenti rappresentazioni del destino umano, adombrando in forme di straordinaria suggestione drammatica l'arduo problema del rapporto tra libertà e necessità, tra razionalità e inconscio, tra colpa e fato.Testo greco a fronte
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