Gli italiani. Virtù e vizi di un popolo
Chi siamo, noi Italiani? Come siamo, in realtà? E perché siamo così? In che cosa siamo diversi dagli altri popoli? Non è un argomento facile, specie per chi si ritrovi, anche lui, Italiano. Eppure sono domande alle quali non è più permesso sottrarci. Le risposte interessano anche il resto del mondo. L'Italia sta diventando un punto di riferimento morale, una pietra di paragone. Per la prima volta in decenni, forse in secoli, molti stranieri ci guardano con indulgenza, con benevolenza, perfino ammirazione. Alcuni ci invidiano e ci imitano. Siamo cambiati noi o sono cambiati loro? I nostri vizi sono forse diventati virtù che bisogna ad ogni costo adottare nel mondo di oggi? Il libro, scritto in inglese, su ordine di un editore americano, è diventato best seller anche sul mercato britannico. E' stato tradotto in tutte le principali lingue. Subito ci si trova davanti a due Italie, quella della civiltà immortale, e quella delle sciagure nazionali; quella della cultura e della gloria, e quella delle sconfitte, delle vergogne, delle catastrofi. Due Italie? Forse ve n'è anche una terza, quella che amano i turisti, l'Italia del 'fatal charme' che le attribuiva Byron. E una quarta, quella che deve ancora nascere, ma che sentiamo vicina.
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