L'Italia del Seicento
Splendore esteriore cui si accompagnava una miseria generalizzata, la scoperta delle Americhe che aveva ridotto l'importanza del Mediterraneo a quella di un mare interno, gli Stati italiani vasi di coccio fra Spagna e Francia, la Guerra dei trent'anni, la peste (quella raccontata da Manzoni), l'ignoranza che regna sovrana (si pensi, sempre per rimanere in tema manzoniano, a don Ferrante) ma anche Galileo, che pone le basi del pensiero scientifico moderno, l'Inquisizione che perseguita Tommaso Campanella e fra' Paolo Sarpi, ma anche l'arte del Bernini, la musica di Claudio Monteverdi, il cavalier Gianbattista Marino ("E' del poeta il fin la meraviglia") che scrive versi sublimi e inutili... Un secolo di avventurieri - di mano, della penna, in abito talare -, di uomini d'arme, di mediocri politici (almeno in Italia: in Francia c'erano Richelieu e Mazarino), di sublimi millantatori e di infimi grandi. Un secolo di contrasti incompatibili, ben sintetizzato da un verso di un poeta minore, Giuseppe Artale: "Bagnar co' soli e rasciugar co' fiumi".Un secolo appassionante come un grande romanzo e raccontato da Indro Montanelli e Roberto Gervaso.
Momentaneamente non ordinabile