L'Italia dei secoli d'oro
Dante, Petrarca, Boccaccio, Lorenzo il Magnifico...Basta solo scorrere questi nomi per comprendere la grandezza toccata in poco più di due secoli dalla cultura in Italia: se tra comuni, signorie e reami era sempre assente l'idea di uno Stato nazionale (come, per esempio, in Francia e in Inghilterra), pure l'arte politica italiana dettava legge in Europa, forte della propria astuzia che riusciva a far dimenticare (ma sarebbe stato ancora per poco) la nostra congenita debolezza militare, l'essere soggetti ai mercenari, l'assenza di disegni a lungo termine. Fu anche un periodo di intensa vitalità religiosa, tra scismi, concili, ritorno del papato a Roma, dispute teologiche ad altissimo livello...Ma già a Oriente maturava un fatto che avrebbe sconvolto gli equilibri europei: nel 1453 i turchi conquistavano Costantinopoli; mentre a Occidente, anni dopo, nel 1492 Cristoforo Colombo scopriva le Americhe. Il mondo non sarebbe più stato quello di prima e l'Italia ne avrebbe pagato presto le conseguenze.
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