Io e il duce
Il 9 febbraio 1944 Indro Montanelli viene arrestato per avere scritto articoli diffamanti sul regime fascista, mentre sta per raggiungere il gruppo partigiano guidato da Filippo Beltrami. Il 14 agosto riesce a fuggire dal carcere di Milano e a riparare in Svizzera. In realtà, Montanelli aveva preso le distanze dal regime fascista già dal 1938 con la rinuncia alla tessera del partito, e la divergenza politica e personale non aveva fatto che aumentare. Nel dopoguerra e fino alla sua morte Montanelli è ritornato spesso sulla figura del Duce e sulla storia del ventennio, contribuendo a creare l'immagine di un Mussolini perfetto "italiano medio", con tutti i vizi e le poche virtù che il giornalista attribuiva ai suoi connazionali. Raccontando il Duce, quindi, Montanelli elabora una storia del fascismo che va oltre i fatti, fedelmente documentati, e dà conto anche di altri elementi che tendono a sottrarsi agli studi storici: il rapporto tra Mussolini e gli italiani della sua generazione; l'infatuazione del paese per il suo dittatore e, dopo la fine della seconda guerra mondiale, la delusione e i dubbi mai sopiti di coloro che sopravvissero e si posero il problema di spiegare ai giovani le ragioni di quanto accaduto.
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