Dizionario del Novecento
Lo hanno definito in tanti modi: 'breve', delle 'idee assassine', dell'èra atomica, degli 'ismi', della nascita del villaggio globale, quello in cui - dopo il crollo del comunismo - sarebbe dovuta finire addirittura la storia. Già, la Storia: 'Historia magistra vitae - La storia è maestra di vita' dicevano i latini, ma a ben guardare non è che l'uomo abbia dal suo svolgersi imparato qualcosa. Se leggiamo Tucidide o Tacito, ci rendiamo conto che i motori che spingono l'umanità ad agire sono da sempre gli stessi: la sete di potere, l'avidità, l'odio, la crudeltà, il desiderio... Rispetto a quei secoli lontani, è mutata solo la tecnologia: oggi disponiamo di strumenti di distruzione di massa, un tempo era richiesto un maggiore impegno manuale, ma l''homo sapiens' è rimasto sempre lo stesso. Il XX secolo: forse il più terribile della storia... Due guerre mondiali, due dittature che hanno sterminato milioni di individui, lo stalinismo, l'Olocausto, Hiroshima e Nagasaki, il Vietnam, i nuovi e antichissimi conflitti etnici. Eppure anche in questi cento anni appena trascorsi, la gracile pianticella uomo non è appassita, non è stata strappata o annientata. Enzo Biagi, testimone di tale periodo, non pretende, in questo libro, di dare giudizi, tracciare bilanci, scodellare verità assiomatiche. 'Vecchio cronista', come riduttivamente ama definirsi, ha riversato in questo dizionario le esperienze di cui è stato spettatore, facendo parlare i fatti e i protagonisti e lasciando che sia la coscienza di ognuno di noi a giudicare che cosa sia stato il secolo appena trascorso. Storie di vite generose e infami, di giganti della storia e di semplici comparse che, però, hanno anch'esse il diritto di dire la loro; storie di ideologie che hanno travolto il destino di milioni di persone; storie di esseri eccezionali che hanno votato la loro vita al bene dell'umanità. Ouante storie, quante tragedie, quanti trionfi, quante illusioni, quante idee... Un vero e proprio labirinto attraverso il quale Biagi ci conduce offrendoci tutti gli strumenti perché possiamo farcene un'idea; ma trovarne l'uscita - la risposta - spetterà a noi, a noi soltanto.
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