Persiano. Con testo latino a fronte (Il)
Ambientato durante le Eleuterie, feste straordinarie in onore di Giove Liberatore e occasione irripetibile di sospensione delle regole e della repressività sociale, "Il Persiano" occupa un posto eccezionale tra le commedie plautine: in essa infatti sono abbandonati 'per un giorno' le gerarchie sociali e ogni principio d'autorità. Protagonista è un giovane schiavo, Tossilo, che, innamorato di una donna di condizione servile, cerca di procurarsi con una truffa ingegnosa il denaro per riscattarla. L'assenza quasi totale nella trama di padroni e padroncini da soddisfare - o, più spesso, da ingannare - e la fusione nella figura di Tossilo dei due ruoli tradizionali - il giovane innamorato e il servo astuto a lui devoto - segnano un forte scarto dalla prassi tradizionale della struttura comica e sembrano quasi suggerire un messaggio di emancipazione dai ruoli sociali. Scaltro e intraprendente, Tossilo domina la scena e, con il compagno Sagaristione, approfittando della partenza del padrone per la Persia, imbastisce il macchinoso inganno che porterà alla liberazione della giovane Lemniselenide, schiava del lenone Dordalo. Figura negativa e bersaglio predestinato dei lazzi nella commedia, Dordalo diverrà vittima dei due schiavi e raggirato con le più tradizionali armi delle false lettere e dei travestimenti esotici. Con il trionfo finale dei due servi, salaci e irriverenti, e la beffa all'ignaro ruffiano si conclude la commedia, qui presentata nella traduzione di Mario Scàndola e preceduta da un'illuminante introduzione di Elena Rossi.
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