L'abbandono. Come l'Occidente ha tradito gli ebrei
Un pamphlet, una cronaca, un atto di accusa: contro i luoghi comuni sul conflitto tra israeliani e palestinesi, contro il nuovo antisemitismo, per il risveglio di una coscienza occidentale spaventata e confusa. Quando si nega la legittimità storica dello Stato d'Israele, quando si paragona il sionismo al razzismo o addirittura al nazismo, quando si accettano, senza replicare, ignobili menzogne propagandistiche, si costruiscono le basi per una nuova esplosione dell'antisemitismo, che ha come primo obiettivo la cancellazione dello Stato ebraico. Agli occhi dell'autrice la nuova Intifada è un attacco diretto, alimentato dal fondamentalismo islamico, contro Israele e, come dimostra il dilagare degli attentati suicidi, quell'attacco è rivolto contro la civiltà occidentale, che ha in Israele, unica democrazia del Medio Oriente, il suo baluardo. Di questo l'opinione pubblica occidentale (ed europea in particolare) sembra non rendersi conto. "Se l'Occidente non si sveglia, Israele e gli ebrei rischiano la vita", afferma la Nirenstein, perché senza l'Occidente Israele è un condannato a morte a cui si rinvia l'esecuzione con continui negoziati. "L'abbandono" è un libro aspro e violento come la storia che descrive e analizza, ma consente ai lettori di osservare dall'interno la realtà quotidiana di un paese minacciato e di capire i sentimenti e le posizioni di un popolo che vive da sempre nell'incubo del terrorismo e della guerra. La sua battaglia per difendere il proprio modo di vivere e il proprio diritto all'esistenza è la stessa battaglia di libertà e di civiltà che, dopo l'11 settembre 2001, combatte il mondo intero.
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