Fragilità del pensare. Antologia filosofica personale (La)
"...forse resterò come autore di paradossi, di pensieri staccati o staccabili, di aforismi. L'aforisma, se non è paradossico, non arriva a far fondere le muraglie del linguaggio pietrificato, e la sterminata folla degli umani è prigioniera tra quelle mura. L'ergastolo linguistico, condanna universale. Dà contentezza di morire il pensiero di non dover più emettere luoghi comuni, di non aver più offeso l'orecchio, di non patire più per lo sconcerto e il disagio che suscitano un poco di ironia, di olio d'enigma. Magnifico l'enigma, il 'koan' Zen, l'oscurità poetica, l'anagramma rivelatore, l'oracolo sibillino: ti rassicurano, la porta dell'infinito non è chiusa, non riusciranno a sbarrarne l'entrata i pretoriani bestiali del finito. 'Alchimie du verbe': meravigliosa e meravigliante parola. Partire senza arrivare. Partire per approdare dove non ti seguirà nessuno. Col retino ne ho acchiappate, mentre volavano invisibili, alchimie del vebo, benedetta la loro luce di sera, la loro cerchita fragilità candelare".Guido Ceronetti
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