Billy Budd. Gabbiere di parrocchetto
"E' stato osservato e ripetuto che tutta l'opera fondamentale di Melville verte sui rapporti tra padre e figlio, tra l'orfano decaduto e abbandonato in un mondo misterioso e ostile e il ricordo del padre, o addirittura la presenza del Dio Padre - insondabile, misteriosa, non mai benevola. "Billy Budd" si richiama a quello stesso tema e, riccheggiando il mito biblico di Abramo e Isacco, nella scena finale, il sacrificio di Billy, impiccato, sul far del giorno, a un pennone della sua nave, propone addirittura il confronto con il solenne sacrificio della Messa". (Enzo Giachino). "Billy Budd" ( 1891 ), scritto pochi mesi prima della morte del suo autore e pubblicato postumo, è una storia di mare ambientata su una nave da guerra inglese alla fine del Settecento. William Budd, mozzo ventenne, ingiustamente accusato dal maestro d'armi Claggart, viene impiccato, ma rimarrà nella memoria degli altri marinai con la vivida forza dei martiri. Come sempre in Melville, la narrazione si spinge molto al di là dei semplici fatti, e la vicenda, potente e assoluta, si configura come simbolica rappresentazione di una condizione esistenziale in cui il bene e il male, il giusto e l'ingiusto hanno la stessa forza di realtà: la verità del racconto, che è anche quella della vita, accarezza la purezza della vittima innocente, l'austero rigore del capitano De Vere (che condanna Billy pur riconoscendolo senza colpa), ma anche la criminosa follia del mefistofelico Claggart.
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