Un ciclone chiamato Titti
"Gina Lagorio ripercorre, dettaglio per dettaglio, una fetta di storia familiare. In un flusso inarginabile di partecipazione e di controcanto ironico si vedono passare sulla pagina gravidanze, parti, amori, allattamenti, svezzamenti, traslochi, bizze, insonnie, malattie esantematiche e tossi canine, gite al mare e animali domestici, balbettii e prelinguaggio, feste e separazioni, sotto un'unica luce, che è quella del piccolo ciclone, "quella luce di germoglio che la bambina irradiava intorno a se"." (Ernestina Pellegrini)