La vita quotidiana delle donne nella Francia di Luigi XIV
Nel 1675 per le sarte di Parigi era illegale confezionare un vestito femminile completo: l'abito di una donna era una scelta riservata ai soli sarti uomini. Sotto il regno del Re Sole, le donne adulte avevano appena i diritti di un minore: crescevano analfabete e andavano in spose al miglior offerente, vendute dal padre al marito, e il resto della loro vita domestica era destinato alle gravidanze. Quando le percosse, le ingiustizie e gli abusi le portavano alla pazzia o alla ribellione, allora venivano processate e condannate come streghe. Eppure è proprio durante il XVII secolo che la condizione della donna comincia a cambiare. Dalle piccole iniziative, come le scuole dove le bambine imparavano finalmente a leggere, o nella nascente società borghese, in quei salotti e ricevimenti che portavano una ventata di rinnovamento. Claude Dulong ci porta sui primi passi della parità di genere, raccontando le vittime di una società chiusa e patriarcale, ma anche le lotte e i progressi, e ci presenta una galleria di donne che hanno saputo scavalcare con determinazione i limiti di una quotidianità imposta dagli uomini: dall'attrice vagabonda che incantò Molière, alla donna di lettere che regalò i libri a Voltaire, fino alle scelte fondamentali di una reggente come Anna d'Austria, la vera regina sole di un'epoca non poi tanto luminosa.
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