Era il 1947 quando uno spavaldo giornalista di cinema e teatro, poco dotto secondo i radical-chic dell’epoca, un po’ goffo, ma dalla battuta sempre pronta, pubblicò il suo Tempo di uccidere. Possiamo dire che fu un romanzo su commissione, perché a chiederlo con insistenza fu Leo Longanesi. In un primo momento, il buon Ennio pensò che fosse una burla; infatti, a quel controverso...
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