La democrazia dei corrotti. Come si combatte il malaffare italiano
Prostitute, automobili di lusso, barche per le vacanze, assicurazioni sulla vita, ristrutturazioni edilizie, finte consulenze, rate del mutuo o dell'affitto. Così si pagano i corrotti, oggi. A vent'anni dalla stagione di Mani pulite, la "tangente", in Italia, non è scomparsa: ha semplicemente assunto altre forme e trovato nuovi canali per circolare come e forse più di prima. Un male che divora 60 miliardi di euro l'anno. Una patologia che ha raggiunto dimensioni inquietanti e una diffusione capillare, coinvolgendo sempre più categorie di professionisti, dai piccoli imprenditori edili agli assessori comunali, dai negozianti ai giudici di provincia. E questo il sistema gelatinoso delle cricche moderne. Una complicata rete di illegalità che Walter Mapelli, magistrato da anni all'inseguimento di fondi neri attraverso i paradisi fiscali di tutto il mondo, e Gianni Santucci, giornalista del "Corriere della Sera", hanno messo a nudo per denunciare lo stato della nostra democrazia. Una degenerazione ormai radicata nel tessuto sociale e che interessa tutti, impoverendo il Paese come un parassita e azzerando meritocrazia e competitività. E che va combattuta, partendo da una reale riforma delle istituzioni e del sistema legale.
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