D-Day. La battaglia che salvò l'Europa
Un resoconto crudo e incalzante di un evento bellico inciso a fuoco nella memoria collettiva d'Europa. «Il giorno più lungo», come lo definì Rommel, sta per iniziare. Sono le ore 0.00 del 6 giugno 1944 e le truppe vengono allertate: è il D-Day, gli Alleati stanno per sbarcare in Normandia. 5000 tra navi e mezzi anfibi, 104 cacciatorpedinieri, 130.000 soldati che raggiungeranno la costa francese via mare e 20.000 uomini paracadutati. Queste le cifre dell'enorme contingente spiegato. L'obiettivo è la resa incondizionata della Germania nazista. Il primo ministro britannico Churchill nutre forti dubbi sull'operazione via mare; il generale Montgomery, a dispetto delle sue eccellenti qualità belliche, eccede in un'arroganza che diventerà celebre; il comandante in capo delle forze alleate Eisenhower era arrivato a fumare quattro pacchetti di sigarette al giorno: è nervoso mentre scrive, oltre all'annuncio della vittoria, una dichiarazione in cui si assume ogni responsabilità dell'operazione Overlord. In questo libro, che è la ricostruzione definitiva della battaglia di Omaha, Antony Beevor compone abilmente la corrispondenza privata con la documentazione ufficiale, equilibrando le voci della storiografia ufficiale con l'orrore dei soldati per uno scontro sanguinoso. E dalla carneficina del 6 giugno, passando attraverso le teorie neonaziste di un complotto contro Hitler, ricostruisce gli eventi di una campagna durata tre mesi e culminata nella liberazione di Parigi il 25 agosto. Un resoconto crudo e incalzante di un evento bellico inciso a fuoco nella memoria collettiva d'Europa.