La Chiesa di Mussolini. I rapporti tra fascismo e religione
La religione come strumento di potere: mai nessuno come Mussolini ha saputo declinare sapientemente questo principio. Dopo la marcia su Roma, si impegnò per ottenere l'appoggio della Chiesa: con una politica di sfacciato equilibrismo, alternò concessioni di privilegi non richiesti ad aggressioni a parrocchie, cooperative, sedi locali dell'Azione Cattolica, si ingraziò l'opinione pubblica con il matrimonio in chiesa e i sacramenti ai figli, promosse il Concordato e strappò al Vaticano la rinuncia all'associazionismo giovanile a favore dei Ballila. Mosse contraddittorie e opportuniste, spesso malviste dai fascisti della prima ora, grazie alle quali però il duce riuscì a esautorare il Partito popolare, conquistarsi la fiducia degli elettori cattolici e porre le basi per costruire intorno al fascismo una religione parallela.
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