Da qualche parte verso la fine
"Sono stati scritti tantissimi libri sull'esser giovani, così come su tutto ciò che ha a che fare con le variegate esperienze che riguardano la procreazione, ma nulla o quasi sul passare oltre. Dal momento che io sono piuttosto avanti in questo processo, mi sono detta: 'Perché non provarci'. E così ci ho provato." Superati brillantemente i 90, Diana Athill si guarda attorno e decide di raccontare, senza falsi pudori, senza veli, senza paure, non tanto cosa c'è stato prima, quanto cosa succede ora. Cosa vuol dire esser "vecchi"? Per esempio combattere contro una serie di malesseri e disfunzioni del corpo. Ma anche essere finalmente liberi da pregiudizi, vizi, schiavitù. Il sesso? Ha smesso intorno ai 70 (e scusate se è poco), e pensava che le sarebbe mancato di più, ma in fondo è come quando si smette di bere vino: se si trova un buon surrogato, non è poi così male come si pensava all'inizio. Spensierato, ironico, franco, questo libro affronta l'ultimo grande tabù dei nostri tempi. E ne esce gloriosamente vincitore.