Ritratto del funzionario indiano da giovane
Agastya non nutre il minimo sospetto su ciò che sta per succedergli, quando si candida senza vera vocazione per entrare nell'lndian Administrative Service, la potente burocrazia indiana. Avrebbe dovuto dare ascolto a Dhrubo, che gli aveva detto: "Amico, ho idea che sarai fottutissimamente fottuto, a Madna". Madna: un minuscolo, sperduto villaggio di cui non c'è altro da dire se non che è il posto più caldo di tutta l'India. E proprio lì che Agastya, detto August, viziato rampollo di una potente famiglia indiana, viene spedito per l'apprendistato. E si trova circondato da perditempo, burocrati, folli. Con le sue letture all'occidentale, i dischi di Bob Dylan e il jazz, Agastya subisce un vero choc culturale e trascorre il tempo ingegnandosi a scansare il lavoro, fumando fino a sballarsi e restandosene per lo più sdraiato a guardare il soffitto. Ma scoprirà fin troppo presto che è molto più facile accettare di diventare parte dell'elite della provincia, con le sue alleanze, le sue meschinità e i suoi riti, piuttosto che combattere contro il mondo e contro se stessi, divorati da quel senso di alienazione di cui non ci si disfa mai veramente. Da questo libro è stato tratto un film.