Libera scienza in libero stato
L'Italia investe appena l'1% del Pil nella ricerca (solo Grecia e Portogallo fanno peggio), i ricercatori hanno un'età media superiore a 50 anni e spesso non ricercano affatto perché devono sobbarcarsi l'insegnamento universitario al posto dei soliti baroni. I risultati si vedono: le aziende non credono e non investono nella ricerca universitaria e i cervelli fuggono all'estero sempre più in fretta. Colpa dello Stato, certo, che non spende e rallenta con un'inutile burocrazia, ma colpa anche della Chiesa che in un Paese presunto laico si arroga il diritto di decidere l'eticità dei campi di indagine (ultimi casi eclatanti: le cellule staminali e la procreazione assistita). Ma così l'Italia resta al palo e rischiamo di perdere le nostre poche punte di eccellenza.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa