Mondo candido 1958-1960
Passano i mesi e gli anni, ma lo spirito battagliero, la forte polemica di Giovannino Guareschi non vengono meno. Così è anche nelle pagine di questo volume, che si riferiscono al periodo 1958-1960. Sono gli anni del tramonto dell'esperienza centrista degasperiana e delle forti avvisaglie di un orientamento a sinistra del partito di maggioranza relativa, con annessi e connessi, e cioè il dirigismo, lo statalismo (sempre più evidente), statalismo se non addirittura statolatria, cioè adorazione dello Stato, come entità suprema e onnipotente che non è in funzione del cittadino, ma rende il cittadino suddito. Continua dunque la polemica guareschiana che non prende di mira, peraltro, soltanto il mondo dei partiti, ma un più generale clima di abdicazioni al senso della responsabilità personale, di abdicazioni al senso di dignità e di onestà che devono essere prima patrimonio del singolo, se vogliono, o devono, poi diventare patrimonio di un popolo, di una nazione.
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