Green Zone
Nella Green Zone - la sede del governo americano di transizione in Iraq - il bar serviva carne di maiale a pranzo e a cena. Il personale esperto è stato sostituito da giovani alle prime armi, il cui unico merito era essere fervidi sostenitori di Bush. Per mettere ordine nel traffico si è pensato bene di tradurre in arabo il codice della strada del Maryland. Sono solo alcuni errori - i meno gravi - degli americani a Baghdad. Rinchiusi in uno spazio protetto ben lontano dalla città che avrebbero dovuto ricostruire, hanno trasformato la Green Zone nella Città di Smeraldo di Oz: un luogo di fantasia crollato su se stesso. Dopo 18 mesi in Iraq e un anno di minuziose interviste, Chandrasekaran racconta le conseguenze devastanti dell'incompetente gestione del proconsole americano Paul Bremer: inadempienze, corruzione, scontri, scandali e catastrofi culturali.
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