Ma tutti i poeti, forti o deboli, sono cattivi lettori dei loro predecessori, perché non esiste un modo facile e disinteressato di leggere i propri antenati, così come non esiste un modo facile e disinteressato di essere figli dei propri genitori. Come molti hanno affermato, la teoria funziona meglio all’interno di un canone patriarcale. Ma è possibile, per esempio, rendere un caso perfettamente Bloomiano il rifiuto di Virginia Woolf di concedere qualsiasi grandezza al suo precursore, George Eliot, in “A Room of One’s Own”, un libro in cui Jane Austen ed Emily Brontë sono le uniche scrittrici elogiate, come donne libere. E questo rappresenta una specie di devianza psichica e letteraria...
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