Pesca al salmone nello Yemen
Il biologo Alfred Jones è un uomo felice - o meglio, ragionevolmente insoddisfatto. Lavora all'Ente Nazionale per la Tutela del Patrimonio Ittico e non si è ancora accorto che la moglie lo considera una nullità. Un giorno il suo capo gli ordina - come se fosse la cosa più normale del mondo - di realizzare uno studio di fattibilità per introdurre la pesca del salmone nello Yemen. Alfred è sconcertato, ma non c'è verso di opporsi: i massimi vertici del governo inglese, in nome della pace e della cooperazione tra i popoli, hanno deciso di sostenere l'iniziativa, nella quale un ricchissimo sceicco yemenita promette di investire cifre da capogiro. Pian piano, inaspettatamente, Alfred si lascia prendere dall'entusiasmo per quell'impresa delirante e coraggiosa: per la prima volta in una vita di tiepide emozioni e sentimenti annacquati, prova qualcosa che assomiglia a una passione, e comincia a credere davvero di poter popolare di salmoni scozzesi gli 'uadi' dello Yemen. Il progetto, con l'aiuto del visionario sceicco e della bella Harriet, sua sagace factotum, diventa (paradossale) realtà sullo sfondo degli affascinanti paesaggi yemeniti, a dispetto dei complotti di AI-Qaeda e della flagrante stupidità del primo ministro inglese. Ma il giorno in cui quest'ultimo e lo sceicco, immortalati dalla stampa di tutto il mondo, si accingono a pescare insieme il primo salmone, il destino si prenderà un'esilarante rivincita contro chi l'ha sfidato in modo tanto audace. Grottesco, comico, commovente, con un protagonista un po' Candido un po' Don Chisciotte, "Pesca al salmone nello Yemen" unisce la forza della satira politica alla tenerezza di una improbabile storia d'amore. E celebra, con grazia agrodolce, il folle potere dei sogni.
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