I compagni del fuoco
Valerio è un uomo di mezz'età (la metà buona), è sposato con Miranda e si occupa dell'Indice di Conflittualità Globale per il più prestigioso quotidiano nazionale. Sobbarcandosi il destino dell'umanità intera, aderisce da anni in primissima persona al Protocollo di Kyoto: si concede con ritrosia all'auto privata, guarda con sospetto i tir, sogna di rimpiazzare il suo forno elettrico con un avveniristico forno a gas. È insomma un 'homo sapiens europoeus', vittima sacrificale delle proprie manie, ma suo figlio Sebastiano, di soli sedici anni, si comporta in modo decisamente strano. Barba incolta e capelli unti, Seba indossa gli stessi abiti da molto tempo e ha persino ricevuto dalle sue compagne "un pensierino igienico", uno scatolone pieno di saponette e deodoranti, senza esserne rimasto minimamente infastidito. Valerio è convinto che la situazione vada affrontata con decisione, che il figlio stia tentando di comunicare qualcosa; Miranda, imbottita di pedagogia prét-à-porter, non ammette repliche: I''egosistema' di Seba non deve essere violato. I suoi affanni di padre postmoderno spingono Valerio a indagare negli spazi privati del figlio: filmati di macabre esecuzioni jihadiste, passioni musicali 'particolari' e un poster enorme di John Walker Lindh, attaccato in camera come fosse una rockstar, sono solo i primi segnali di una situazione sempre più pericolosa. Con "I compagni del fuoco" Ernesto Aloia sfida i paradossi tragicomici della nostra società, combinando una pungente critica sociale a una spregiudicata capacità descrittiva. Lo scontro tra civiltà, religioni e generazioni diverse esplode in un romanzo sarcastico, che getta uno sguardo divertito e spietato - a volte irriverente - sulle contraddizioni del nostro tempo.
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