Kubrick

Kubrick

Con la morte di Stanley Kubrick il cinema ha perso uno dei suoi geni indiscussi, uno dei pochissimi registi capaci, in ogni film, di interpretare un'epoca, di reinventare un genere, di avvincere folle di spettatori, di creare immagini e storie che occupano un posto centrale nella cultura del secondo Novecento. Da "Orizzonti di gloria" a "Lolita", dal "Dottor Stranamore" a "2001: Odissea nello spazio", da "Arancia meccanica" a "Barry Lyndon", fino ai soli tre film degli ultimi vent'anni, "Shining", "Full Metal Jacket" e l'estremo "Eyes Wide Shut", il cinema di Kubrick ha saputo conciliare l'assoluto rigore razionale con l'evocazione del mistero, la gelida perfezione tecnica con il turbamento e l'inquietudine che si rinnovano a ogni visione. Questo volume di Michel Ciment viene considerato, fin dalla sua prima edizione nel 1981, la guida più autorevole per addentrarsi nell'universo di Kubrick. Anche grazie all'amicizia e alla stima del regista, Ciment ha avuto la possibilità di tracciare il profilo definitivo (insieme biografia, filmografia, analisi critica e intervista) di un uomo che odiava la pubblicità e aveva scelto di esprimersi solo con le proprie opere, ma che amava discutere, mettersi in gioco, rivelarsi con pochi amici selezionati. Le molte illustrazioni (fotogrammi dei film o rare foto di scena che mostrano il regista in azione) permettono raffronti inattesi, diventano un commento critico parallelo, consentono di penetrare in quel mistero, inesprimibile con le sole parole, che è ogni film di Kubrick. Aggiornata e rivista con l'aggiunta di una nuova intervista e di due ampie schede su "Full Metal Jacket" (1987) e "Eyes Wíde Shut" (1999), questa nuova edizione è lo strumento ideale che farà rivivere e approfondire al lettore-spettatore le fantasie e le riflessioni che l'opera di Kubrick non può fare a meno di suscitare.
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