Perduto per sempre
Se i romanzi potessero essere architetture "Perduto per sempre" sarebbe senza dubbio il Panopticon, la prigione pensata da Jeremy Bentham nel 1787. Qui, l'occhio inesorabile del giovane Luigi Steiner si erge al centro del mondo che, nascosto in miriadi di piccole celle, brulica intorno a lui. Come l'osservatore occulto che dalla torre centrale controlla l'esistenza dei prigionieri, Luigi vede tutto, studia ogni minimo accadimento salvo poi non avvicinarsi mai al nucleo caldo, al cuore della vita. Il mondo raccontato da Luigi è una famiglia normale, per quanto può esserlo una famiglia, ovviamente. Ma è ricco, ha un padre potente e un futuro davanti. Nella sua, come in ogni famiglia normale, accadono le cose più alte e le più misere, e tutto viene osservato come in un film girato con la camera a mano, tecnologia che si avvicina alle cose e mima la vita senza poterla vivere. Con dolente eleganza, Luigi snocciola capitoli e ferite di una saga familiare dominata da un padre la cui silhouette è troppo smaltata, troppo affascinante per non nascondere la crudeltà e la prepotenza di un animo fragile e irrisolto. Il suo magnetismo attrae e respinge gli altri componenti della famiglia, Luigi, la sorella e la madre, ognuno teso verso la propria salvezza nella disperata ricerca di un amore che non sia autodistruttivo. Ma proprio quando i destini sembreranno fatti e l'irreparabile compiuto, sarà l'inattesa apparizione di Michelle, donna sfuggente e imperscrutabile, a coinvolgere gli ultimi due giocatori rimasti, trasformando l'ossessione d'amore in una vendetta incrinata e meravigliosa.Il nuovo romanzo di Roberto Moroni racconta un intero mondo senza risparmiare nulla, senza fare maniera, senza appigliarsi a stereotipi, ma spiazzando il lettore continuamente: dalla levità (con conseguenti risa) si passa al trauma dell'esperienza del dolore, e infine allo sgomento di riconoscere in se stessi l'implacabilità del sangue cattivo contro cui si era combattuto fino a quel momento. Fino alla ricerca del coraggio necessario per costringerlo a cambiare. Un romanzo potente, che si legge tutto d'un fiato.
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