Sangue sul mare. Grandi battaglie navali
Lissa, Trafalgar, Lepanto, Tsushima, l'Invincibile Armata, Bismarck, Alessandria: sette battaglie navali di epoche diverse. Alcune grandiose, come l'impresa dell'Invincibile Armata, o come Trafalgar, altre addirittura epocali, come Lepanto, momento di massimo scontro tra potenze cristiane e Islam, alcune infine minori, per dimensioni e conseguenze, tutte rievocate con grande partecipazione da un maestro della divulgazione storica. Condotto con la consueta abilità narrativa, e con un taglio da grande reportage, "Sangue sul mare" non si esaurisce nel racconto dei fatti politici e militari, ma esplora ogni evento in tutti i suoi risvolti, mostrando soprattutto ciò che si svolge "dietro le quinte". Rivivono così, con straordinaria efficacia, le meschine rivalità tra gli ammiragli di una stessa flotta, le drammatiche condizioni della quotidiana vita di bordo dei marinai, i lunghi, estenuanti percorsi in mare alla ricerca della flotta nemica, le scorte alimentari che si deteriorano, lo scorbuto che falcidia gli equipaggi, le tempeste che scompaginano la disposizione delle navi. Infine, il drammatico, in genere breve, duello, e tutto è compiuto. La brillante e documentata rievocazione si avvale anche di numerose citazioni da testi del tempo e di una serie di aneddoti curiosi, o addirittura grotteschi: come l'invito rivolto all'ammiraglio Persano di cercare nelle cartolerie di Ancona la mappa di Lissa, perché il Quartier generale ne era sprovvisto. O come i misteriosi criteri adottati da Filippo II per individuare la persona adatta ad assumere il comando supremo dell'Invincibile Armata: la sua scelta cadde sul duca di Medina Sidonia, che non sapeva nuotare, soffriva il mal di mare, non aveva la minima idea di come si manovrassero le navi in mare aperto. Con tali caratteristiche, venne nominato seduta stante "Capitano degli Oceani". Nessuna battaglia navale - osserva Bertoldi - ha mai deciso le sorti di un conflitto, ha mai comportato il crollo di una nazione, modificando il corso della storia. Nemmeno le più importanti. Lepanto non segnò la conclusione della lotta contro l'Islam. A Trafalgar il genio di Nelson salvò l'Inghilterra dall'invasione francese, ma non impedì a Napoleone di impadronirsi di mezza Europa e di dominarla. Tuttavia - è l'amara constatazione - le grandi battaglie navali si sono sempre concluse con tragici bilanci di perdite. Troppo sangue fu versato sul mare. Sangue purtroppo inutile.
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