La storia del giogo d'oro

La storia del giogo d'oro

Questa è un'epopea al femminile che, con stile maestoso, scolpisce nella memoria dei lettori la figura di Tsao Sixte, protagonista di un rovesciamento morale ed esistenziale clamoroso: dalla vita sventurata alla crudeltà perpetrata per astiosa vendetta, Sixte attraversa un periodo centrale della storia cinese (il racconto si svolge nel 1911, dopo la caduta dell'Impero, che resta sullo sfondo). Giovanissima, Sixte è costretta dal padre, umile mercante, a sposarsi come concubina a uno dei fratelli di una ricca famiglia di Shangai, nella cui magione viene reclusa sotto la tirannide tradizionale imposta dalla suocera. Il marito di Sixte è un infermo e il resto della famiglia è impietoso verso di lei. Umiliata, nonostante la nascita di due figli, la protagonista si consola al pensiero dell'eredità che un giorno otterrà, e inizia a esternare sentimenti d'amore, ricambiati, per il fratello minore del consorte, Jaspe. Rotti i legami con la famiglia d'origine, alla morte del marito e della suocera, dopo dieci anni di dolorosa convivenza nella "gabbia d'oro", scopre che l'eredità tanto agognata è poca cosa e serve a coprire i debiti di Jaspe. Inizia per Sixte una discesa agli inferi in cui trascinerà tutta la sua famiglia: ormai dipendente dall'oppio, prima ripudia Jaspe e poi si dedica a devastare crudelmente la vita dei due figli, in un'impressionante escalation di perfidia.
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