Nata in Istria
Ascoltare, ricordare, scrivere. Per questo Anna Maria Mori torna nella penisola in cui è nata, un tempo Italia, oggi divisa tra Croazia e Slovenia. Pochi conoscono l'avvicendarsi di dominazioni e culture che ha segnato questo triangolo di terra stretto tra le Alpi e l'Adriatico: la Serenissima, l'Austria-Ungheria, l'Italia e, dopo la Seconda guerra mondiale, sotto la Jugoslavia, il tragico capitolo del regime di Tito con i gulag, le foibe, le violenze, l'esodo di massa, la nazionalizzazione dei "beni abbandonati" dagli esuli. Si voleva che non rimanesse traccia di Italia e di italiani, facendo sparire persino i nomi originari dei luoghi, delle vie e delle persone. Ma la memoria è più forte delle violenze, ed ecco che questo libro accoglie e dà voce alle testimonianze di chi abita ancora lì, gli italiani rimasti, e di chi invece fa parte dei trecentocinquantamila che nel 1947 dovettero prendere la via di un doloroso esilio. Anna Maria Mori è stata una di loro, costretta a rinunciare alla propria casa e al proprio passato. "Nata in Istria" racconta il suo ritorno nella terra dove ha vissuto bambina, insieme alla famiglia, in un'età della vita nella quale volti, colori e sapori si imprimono per sempre nel carattere e nella mente. Passo dopo passo, ascolta, ricorda e scrive. E in questo percorso frastagliato e intenso, coraggioso e dolente, ricompone il puzzle identitario che è l'Istria, attraverso le sue cento fiabe, mille cucine e mille memorie, in un dialogo con gli esuli, i rimasti, i defunti. Un viaggio un po' sentimentale, molto storico, inevitabilmente politico, che è anche una dichiarazione d'amore alla bellezza di una terra immersa nel mare, incoronata di rocce bianche e pini scuri, da troppi amata e troppe volte perduta.
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